Rapporto annuale SPRAR
Il Rapporto riporta i dati significativi sul Sistema di Protezione per l'anno 2015, e approfondisce alcuni aspetti qualitativi del sistema SPRAR: i servizi e le modalità di accoglienza, l’organizzazione delle equipe dei singoli progetti, l’attività formativa per gli operatori e così via.
Dal Rapporto emerge ancora rafforzato il ruolo degli Enti locali come protagonisti del Sistema pubblico di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.
Sono 29.761 le persone accolte nello SPRAR nel 2015. I progetti hanno messo a disposizione 21.613 posti di accoglienza con una rete di 376 Enti Locali titolari di progetto (339 comuni, 29 province e 8 unioni di comuni) per circa 800 Comuni coinvolti nell’accoglienza.
Oltre il 40% delle presenze si è registrato nel Lazio (22,4% del totale nazionale con 2.500 posti su Roma) e in Sicilia(20,1%), seguite da Puglia (9,4%) e Calabria (8,9%).
Il numero di minori stranieri non accompagnati accolti nei progetti dello SPRAR sono stati 1.640 su una rete attiva di 977 posti.
I progetti SPRAR hanno erogato complessivamente 259.965 servizi. Tali servizi riguardano principalmente l’assistenza sanitaria (20,7%), la formazione (16,6%), le attività multiculturali (15%), l’alloggio (14,9%), l’istruzione/formazione (10,9%) e l’inserimento scolastico dei minori (9,5%).
L’assistenza sanitaria rimane stabilmente la prima prestazione necessaria, ma il 2015 vede un peso più rilevante delle attività volte all’inserimento socio-lavorativo, mentre negli anni precedenti rivestivano maggiore peso i servizi riconducibili alle prime fasi di presa in carico dei beneficiari.
Indicatore di come queste attività favoriscano sempre più l’integrazione con tutti i possibili effetti positivi sia sulle persone che sulle comunità locali. Infatti il valore aggiunto del modello SPRAR deriva proprio dalla collaborazione coi territori, dall’efficacia degli interventi di integrazione, dalla trasparenza amministrativa, in sostanza dalla sostenibilità in termini di rapporto tra persone accolte e popolazione residente.
Sono 8.291 le figure professionali impiegate nelle attività quotidiane dei progetti.
Rispetto al ruolo ricoperto, la maggioranza dei professionisti sono operatori di accoglienza (22%); seguono il mediatore culturale (12,1%), colui che è occupato in attività amministrative (10,1%), l’operatore legale (6,9%), il personale ausiliario (5,6%), l’insegnante di italiano (5,1%) e il coordinatore di équipe (5%).
Dunque il modello di accoglienza SPRAR risulta cresciuto negli ultimi anni sia in termini quantitativi che qualitativi, rappresentando però ancora meno di un quarto, in termini numerici, di tutte le forme di accoglienza presenti del nostro Paese.