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I progetti del Dipartimento

"Abbandono scolastico e bullismo: quali rischi tra i giovani? 
 

E' entrato nel vivo il progetto “Abbandono scolastico e bullismo: quali rischi tra i giovani?” promosso dall’Area II “Tutela delle fragilità sociali” della Direzione centrale per i diritti civili, la cittadinanza e le minoranze, del dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione. Il progetto presentato, a partire dal 1° settembre 2011, nelle scuole della Calabria, Campania, Puglia e Sicilia prevede l'attivazione di una serie di iniziative finalizzate alla prevenzione dei fenomeni del bullismo e della dispersione scolastica con il coinvolgimento diretto dei giovani, famiglie, docenti e servizi sociali, puntando su ascolto e sostegno, nonché sulla formazione.
Finanziato nell’ambito del PON “Sicurezza per lo sviluppo – obiettivo convergenza 2007-2013 – obiettivo operativo 2.6 “Contenere gli effetti delle manifestazioni di devianza”, le attività programmate nelle quattro regioni convergenza sono a cura del RTI costituito dalla Fondazione Censis (mandataria) , Enaip, I,P.R.S., associazione Consorzio scuole lavoro e S.T.A.M.P.A., (mandanti).
 
 

Progetti per i minori

Gli interventi di recupero e integrazione sociale per i minori a rischio pianificati dal Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione
 
 
Progetto "CIVIS - Verso una società multirazziale"
La popolazione immigrata residente in Italia alla fine del 1999 era di 1.270.553 persone, il doppio rispetto al 1993 (629.165). La distribuzione per aree geografiche (Nord, Centro, Sud, Isole) mostra una prevalente concentrazione nel Nord industrializzato (55,1% a fronte del 28,6 nel Centro, 10,1 nel Sud e 6,2 nelle Isole).
Di fronte a una crescita così rapida del numero degli immigrati residenti regolarmente in Italia, appare di estrema importanza l'attuazione di iniziative di integrazione che siano rivolte non solo ai cittadini stranieri ma anche a quelli italiani allo scopo di promuovere la conoscenza reciproca, il riconoscimento e il rispetto delle differenti identità culturali.
La legislazione in materia di immigrazione attribuisce a Stato, Regioni, Province e Comuni, nell'ambito delle proprie competenze, il compito di favorire:
 
la diffusione di ogni informazione utile al positivo inserimento degli stranieri nella società italiana, in particolare riguardante i loro diritti e i loro doveri, le diverse opportunità di integrazione e crescita personale e comunitaria offerte dalle amministrazioni pubbliche e dall'associazionismo, nonché le possibilità di un positivo reinserimento nel Paese di origine la conoscenza e la valorizzazione delle espressioni culturali, ricreative, sociali, economiche e religiose degli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia e ogni iniziativa di informazione sulle cause dell'immigrazione e di prevenzione della discriminazione razziale (articolo 42 del D. lgs. 286/1998).
In questa prospettiva, la Direzione Generale dei Servizi Civili aveva aderito a programmi europei sul tema dell'immigrazione e avviato una serie di iniziative relative all'integrazione degli immigrati, tra cui "Civis - Verso una società multirazziale".
Si tratta di un progetto triennale elaborato dalla RAI che ha ottenuto un finanziamento dall'Unione europea sulle risorse dei Fondi strutturali 2000/2006 nell'ambito del Programma sicurezza sviluppo sud approvato dalla Commissione europea.
 
Gli obiettivi : aiutare gli immigrati extracomunitari attraverso supporti multimediali a integrarsi nel nostro Paese sensibilizzare i cittadini italiani, al fine di creare una nuova coscienza della società multirazziale riposizionare presso il pubblico la figura dell'immigrato, esponendone il contributo in termini lavorativi, economici e demografici, così da far capire l'importanza della sua presenza nel nostro Paese far conoscere la nuova azione sociale svolta dal Ministero dell'Interno.
I destinatari: gli adulti di nazionalità italiana perché, attraverso una corretta informazione, comprendano appieno il quadro complesso dell'immigrazione e contribuiscano al processo di integrazione dei vari gruppi etnici; conoscano l'attività del Ministero dell'Interno orientata, da un lato, a contenere i flussi di immigrazione clandestina e in particolare la criminalità che la genera e, dall'altro, a garantire adeguate condizioni di vita all'immigrazione regolare; gli immigrati adulti nel loro insieme, perché, grazie anche alle iniziative a loro espressamente dedicate, possano superare le difficoltà di integrazione nel nostro Paese; i bambini di nazionalità italiana perché socializzino sin dalla prima infanzia anche con quanti non fanno parte della loro stessa cultura o hanno un diverso colore di pelle; i bambini immigrati perché, anche attraverso le iniziative a loro espressamente dedicate, giungano a conoscere i codici culturali e di riferimento del Paese ospitante, integrandosi gradualmente nella società italiana.
Le modalità operative: realizzazione di materiali informativi e formativi rivolti agli immigrati extracomunitari, sotto forma di fascicoli a stampa, audiocassette e videocassette; di ciascun prodotto saranno realizzate sette edizioni nelle lingue francese, inglese, spagnolo, portoghese, arabo, filippino, albanese; impiego di programmi radiofonici e televisivi della Rai, per veicolare contenuti e messaggi che illustrino le possibilità di integrazione degli immigrati in Italia e che sensibilizzino i cittadini italiani al riguardo.
 
Progetto “Drop out”
Programma Operativo azionale “Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d´Italia” 2000/2006
Ente attuatore: a seguito di gara europea con procedura aperta, è stata aggiudicata la fornitura del servizio a un Raggruppamento temporaneo di imprese. Il progetto è coordinato a livello centrale dal Dipartimento per le libertà civili e l´immigrazione, Direzione centrale per i diritti civili, la cittadinanza e le minoranze.
Finanziamento: euro 1.766.282,59, di cui il 30% con i fondi nazionali e il 70% con i fondi comunitari.
Avvio delle attività: novembre 2002.
L'obiettivo è realizzare un intervento di prevenzione e di recupero rispetto al fenomeno della dispersione scolastica, individuando metodologie e modelli d´azione capaci di dare risposte alla problematica. I soggetti coinvolti sono ragazzi di età inferiore a 15 anni che hanno ancora obblighi di frequenza scolastica e ragazzi che hanno superato i limiti di obbligatorietà scolastica (fino a 18 anni di età). Il progetto verrà realizzato nelle località di Cagliari, Siracusa e Vibo Valentia.
 
L´attività progettuale si sviluppa in due fasi:
Analisi del fenomeno dei giovani “drop out” che servirà a ottimizzare le iniziative operative successive; Attività di prevenzione del fenomeno dei giovani “drop out” intervenendo sui soggetti a rischio.
 
Progetto “Prevenzione tra agio e disagio"
UTG Ascoli Piceno
 
Il progetto mira a costituire un gruppo di lavoro territoriale, coordinato dalla Prefettura (ente titolare del progetto) e dalla Cooperativa “Ama-Aquilone” (ente esecutore dell’iniziativa), al fine di concertare interventi innovativi nell’ambito della prevenzione primaria, secondaria e terziaria. Al gruppo di lavoro partecipano tutti coloro che si occupano di giovani, sia nell’area del disagio che dell’agio. Il contesto ove tutte le buone prassi prospettate dal gruppo di lavoro vengono sperimentate è un Centro sportivo socio-educativo nascente della Cooperativa “Ama-Aquilone”. Si tratta di uno spazio di aggregazione che prende spunto dallo sport per sviluppare progetti educativi e socio-ricreativi basati sull’integrazione sociale tra: giovane/anziano, adulto/bambino, disagiati/agiati, giovani/immigrati, territorio/comunità di accoglienza (minori, tossicodipendenti, etc.).
 
Progetto P.A.C.S.E.
Ente promotore e attuatore: Fondazione CENSIS - Enti cofinanziatori: Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione; Ministero della Giustizia - Ufficio centrale per la giustizia minorile.
 
Obiettivi: monitoraggio, studio e analisi del fenomeno della violenza sessuale sui minori; indagine sull'estensione del fenomeno, sui problemi operativi e sulle forme del fenomeno, in particolare l'abuso intrafamiliare, la tratta dei minori, la pornografia e la prostituzione minorile.
 
Conclusione delle attività: le attività inerenti al progetto si sono concluse con la presentazione dei risultati della ricerca in un convegno tenutosi il 16 luglio 1998 presso il Ministero dell'Interno.
 
A febbraio 2000 è stato pubblicato un "Prontuario per gli operatori del territorio" - distribuito a tutte le Prefetture e, tramite queste, agli enti locali e agli enti del privato sociale operanti nel settore - che vuole essere un contributo per migliorare le azioni a tutela dell'infanzia.
Sito internet: www.pacse.censis.it
 
Progetto D.E.F.I.
Ente promotore e attuatore: Fondazione CENSIS.
Enti cofinanziatori: Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione; Dipartimento della Pubblica Sicurezza; Ministero della Giustizia - Ufficio centrale per la giustizia minorile.
 
Obiettivi: approfondimento degli aspetti comparativi del fenomeno sia in termini normativi che di azioni intraprese di prevenzione e contrasto; formulazione di un piano integrato di fattibilità per ulteriori azioni congiunte a livello europeo.
 
Conclusione delle attività: i risultati dell'indagine sono stati presentati in un convegno internazionale nel febbraio 2000.
Sito internet: www.pacse.censis.it/pacse/azione/europa/main.html
 
Progetto "Scuola Sicura"
È un programma didattico realizzato dal Ministero dell'Interno, in collaborazione con il Ministero della Pubblica istruzione e con il Dipartimento della protezione civile, al fine di inserire nella scuola dell'obbligo l'insegnamento della protezione civile.
Avviato in via sperimentale nel 1992, è stato gradualmente esteso tra il 1993 e il 1998 a tutte le province italiane, attraverso un piano operativo di sperimentazione che ha interessato oltre un milione di studenti.
L'iniziativa sta ora proseguendo su tutto il territorio, con l'intento di raggiungere il maggior numero possibile di istituti scolastici.
Il progetto tende a favorire l'inserimento nella scuola dell'obbligo di un programma globale di educazione incentrato sui rischi naturali, dell'ambiente domestico e scolastico, che coinvolga anche l'aspetto comportamentale e avvicini i ragazzi alle realtà della protezione civile. Lo scopo dell'iniziativa, infatti, non è solo quello di dare utili informazioni sulle norme di sicurezza da adottare in emergenza, ma anche di formare ed educare il giovane a comportamenti che siano improntati alla solidarietà, collaborazione e autocontrollo.
A livello centrale, è stato costituito il Comitato organizzatore nazionale del Progetto "Scuola sicura", di cui fanno parte rappresentanti del Ministero dell'Interno, del Ministero della Pubblica istruzione, del Dipartimento della protezione civile, del Ministero dell' Ambiente, del Corpo Forestale dello Stato, della Croce Rossa Italiana, dell'Agesci, dell'Anpas, della Siemens e della Telecom.
A livello locale, il Progetto è coordinato dalle Prefetture, attraverso un Comitato organizzatore provinciale, cui partecipano oltre al Provveditorato agli studi e al locale Comando provinciale dei vigili del fuoco, anche rappresentanti di enti locali, enti pubblici e privati, aziende di servizi, organizzazioni di volontariato.