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Minoranze linguistiche storiche

Nell’ ordinamento giuridico il concetto di minoranza è legato alla peculiarità linguistica e trova il suo fondamento nell’art. 6 della Costituzione: “La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche”.

La legge n. 482 del 1999 recante “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche-storiche” riconosce dodici minoranze: albanese, catalana, germanica, greca, slovena, croata, francese, franco-provenzale, friulana, ladina, occitana e sarda.

L’Ufficio è impegnato nell’attività di studio e di consulenza su tematiche connesse alle minoranze linguistiche tutelate dalla predetta legge e dal relativo regolamento di attuazione approvato con DPR 345/2001, nonché dalla legge 38/2001 per la minoranza linguistica slovena nella Regione Friuli-Venezia Giulia. Collabora con il Comitato tecnico istituito presso il Dipartimento Affari Regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la valutazione e l’approvazione dei progetti di tutela delle minoranze; partecipa al Tavolo istituzionale permanente sulle questioni attinenti la minoranza slovena in Italia, istituito con decreto del Ministro dell’interno il 4 luglio 2012, svolgendo approfondimenti sulle relative tematiche; mantiene rapporti con le istituzioni internazionali e comunitarie con scambi di informazioni e di pareri sulle varie Convenzioni ratificate dal nostro Paese; concorre, altresì, all’attuazione degli accordi internazionali per la protezione delle minoranze nazionali mediante l’elaborazione di rapporti periodici e risposte ai questionati degli Organismi internazionali.

In particolare cura la tutela e promozione delle Minoranze linguistiche storiche, così come previsto nell’art.6 della Costituzione e nella Legge n. 482/1999, oltre che nella Convenzione Quadro della Unione Europea per la protezione delle Minoranze Nazionali, la cui applicazione è periodicamente verificata dal Consiglio d’Europa. Questa Direzione costituisce il punto di contatto nazionale per la verifica sullo stato di attuazione della predetta Convenzione. Da ultimo è stato  trasmesso a Strasburgo il V Rapporto dell’Italia sullo stato di attuazione in parola, che verrà reso pubblico una volta acquisite le relative indicazioni delle istituzioni europee al momento in fase di elaborazione.

Della protezione assicurate alle minoranze linguistiche, vengono considerate beneficiarie anche le Comunità Rom, Sinte e Caminanti (di seguito RSC), pur se non tutelate dalla predetta L.482/1999, poiché non legate ad uno specifico territorio. Quando si parla di comunità Rom, Sinti e Caminanti, ci si riferisce ad una tipologia diversificata di soggetti che possono essere: cittadini italiani, cittadini appartenenti ad altri Paesi U.E., cittadini provenienti da Paesi extra comunitari, stranieri a cui è stato riconosciuto il diritto di asilo ed apolidi. Si tratta di una miriade di gruppi caratterizzati da una serie di somiglianze che includono la lingua, le modalità di vita, le tradizioni culturali e l’organizzazione familiare, che nel tempo si sono anche fuse con elementi di altre popolazioni.

Secondo le ultime rilevazioni disponibili, il numero di persone appartenenti alle predette minoranze mediamente si aggirerebbe intorno alle 140.000, da intendersi come indicativo di una presenza tra le 110.000 e le 180.000 unità.

Per l’integrazione di tali popolazioni, la Commissione Europea nel 2011 ha invitato gli Stati Membri all’adozione di una impostazione globale, che in Italia si è tradotta nella Strategia Nazionale di Inclusione dei RSC (2012-2020) articolata su quattro assi prioritari: abitazione, salute, scuola, lavoro, con l’obiettivo di sottrarre la problematica ad una trattazione meramente emergenziale, programmando interventi di integrazione di medio e lungo periodo.

Punto di contatto nazionale per le procedure attuative della sopra citata Strategia è l’Ufficio Nazionale Anti Discriminazioni Razziali (UNAR,) attivo presso il Dipartimento delle pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. A tal fine l’UNAR coordina progettualità e stanziamenti finanziari con il coinvolgimento di tutti i partner interessati, quali gli attori istituzionali, le associazioni delle comunità rom e la società civile. Nel quadro dell’approccio inter istituzionale della Strategia, la realizzazione di politiche sociali di inclusione di RSC è di competenza degli Enti territoriali, con il supporto dei Prefetti in sede locale e del Ministero dell’Interno, che sostiene le attività ed i progetti da realizzare con iniziative di stimolo ed impulso.

Al momento è in fase di stesura definitiva la nuova Strategia Nazionale di Inclusione elaborata dall’UNAR 2021-2030 anche sulla base delle indicazioni dell’Ufficio, che opera costantemente tramite gli Uffici territoriali del Governo un monitoraggio sullo stato di attuazione degli interventi assunti in sede locale finalizzati all’integrazione di cui si è detto. Tale Strategia partendo dai quattro assi di intervento di quella appena conclusa (abitazione, salute, scuola, lavoro), amplierà tali ambiti che saranno ridisegnati nella seguente modalità:

  • inclusione,
  • partecipazione,
  • istruzione,
  • occupazione,
  • sanità,
  • problematiche abitative.

 

Si intende intervenire in particolare nell’ambito sociale e culturale per operare un reale contrasto all’anti ziganismo

I dati raccolti, analizzati, elaborati e diffusi dall’Ufficio sulla tutela delle minoranze RSC con individuazione delle buone prassi e di eventuali criticità sono altresì oggetto dell’elaborazione di periodici rapporti : al Consiglio d’Europa sull’attuazione della Carta Sociale UE sui diritti umani, al Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione delle forme di discriminazione razziale( CERD), al Consiglio dei Diritti Umani dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che sottopone periodicamente gli Stati Membri alla Revisione Periodica Universale (U.P.R.) verificando lo stato di tutela dei diritti umani nei diversi paesi.

Gli allegati sotto indicati sono inoltre consultabili sul sito del Consiglio d’Europa all’indirizzo:

https://www.coe.int/en/web/minorities/italy