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1996 -2016: a 20 anni dalla Carta Sociale “Riveduta”

Il contributo italiano al sistema europeo di tutela dei diritti sociali

Roma, 7 novembre 2016 - Si è svolta a Roma una conferenza organizzata dall’Istituto di Studi Giuridici Internazionali ISGI, Consiglio Nazionale Ricerche (CNR) e Comitato europeo per i diritti sociali del Consiglio d’Europa, in occasione del ventesimo anniversario della Carta Sociale Europea “Riveduta” .

La conferenza è stata aperta da Giuseppe Palmisano, Direttore dell’ISGI-CNR. Nel suo intervento Palmisano ha evidenziato che l’anniversario della Carta Sociale coincide con un periodo di grande crescita di sensibilità tra i cittadini verso la tutela dei diritti sociali. La crisi economica, che ha causato anche un forte aumento della disoccupazione giovanile, e quella dei migranti, però, per Palmisano, impegnano maggiormente i governi nazionale che stanno ponendo in secondo piano proprio la tutela dei diritti sociali.

In rappresentanza  del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del Governo è intervenuto il Sottosegretario Bobba il quale ha sottolineato come la Carta Sociale Europea sia uno strumento importante sia in ambito nazionale sia internazionale. La Carta, secondo Bobba, può essere considerata una vera e propria Costituzione Sociale per l’Europa e dovrebbe essere adeguatamente valorizzata perché rappresenta un pilastro, a livello europeo, sotto il profilo della tutela dei diritti sociali.
Bobba ha anche parlato dei grandi passi in avanti che sono stati fatti in favore della tutela dei diritti sociali, ad esempio, con azione di contrasto al lavoro forzato.

Per Riccardo Priore, Coordinatore del “Processo di Torino” il mancato riconoscimento della Carta Sociale comporta conseguenze negative nella vita dei singoli ed anche dell’intera collettività.

Piero Fassino, Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, si è soffermato sull’attualità della Carta per tre ragioni fondamentali: la crescita di maturità democratica della comunità; la globalizzazione e il cambio delle relazioni nei mercati che ha prodotto una crisi economica da cui sono derivati, a loro volta, la crescita della disoccupazione e  la precarietà del reddito; la crisi dell’immigrazione, che comporta molte volte la reazione dei cittadini in seguito al riconoscimento di diritti sociali agli immigrati.

Sono seguiti gli interventi di Giovanni Guiglia, Coordinatore generale della Rete Accademica sulla Carta sociale europea e i diritti sociali, e di Michele Nicoletti, Presidente della Delegazione italiana presso l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa. Guiglia ha presentato il contributo della giurisprudenza italiana a difesa del riconoscimento dei diritti sociali, sottolineando che la dottrina si sta orientando, sempre più unitariamente, verso una interpretazione secondo cui dalla Carta discendano dei veri e proprio obblighi per gli Stati firmatari.

Nicoletti, dal canto suo, ha messo risalto il tema dell’indivisibilità dei diritti.

Per approfondimenti vai al link http://www.isgi.cnr.it/?p=3696

Ultima modifica:
07/11/2016 - 14:37