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Anche il patrimonio di storia e di arte del Fondo edifici di culto per la didattica a distanza

Una meritoria iniziativa di valorizzazione del patrimonio del F.E.C. realizzata dall’Opera per Santa Croce, rivolta ai ragazzi delle scuole del Comune di Firenze

Le chiese appartenenti al patrimonio di fede, di arte e di storia del nostro Paese non sono soltanto testimoni della religiosità passata e presente, né solo scrigni di insigni capolavori, ma sono anche un luogo costellato da una miriade di segni, che ci parlano del profondo legame con le comunità che nei secoli le fondarono e progressivamente le fecero sempre più ricche e splendide.

 

È questo il caso, ad esempio, della Basilica di Santa Croce a Firenze, una delle più importanti chiese che il Fondo edifici di culto del Ministero dell’interno si onora di annoverare fra i circa 840 edifici sacri di sua proprietà, presenti in gran parte del territorio italiano. La Basilica fiorentina racchiude uno straordinario repertorio di stemmi disseminati in una moltitudine di luoghi diversi: dalla facciata, agli affreschi, alle vetrate, agli arredi sacri e, soprattutto, nelle numerose lastre tombali e nei grandiosi monumenti funebri per i quali è famoso questo splendido monumento. Si tratta dei segni più evidenti che rimandano, non solo alla Comunità francescana che ancora oggi ufficia la chiesa da essa fondata, ma anche alla città di Firenze e alle sue istituzioni, ai quartieri, ai mestieri, alle famiglie e alle insigni personalità che furono in relazione con il sacro edificio.

 

Nel drammatico momento che stiamo attraversando, questo importante patrimonio è oggetto di una lodevole iniziativa che si rivolge a un pubblico giovane, gli studenti di Firenze, per una maggiore conoscenza della storia della propria città: il linguaggio dell’araldica, che si esprime attraverso gli stemmi della Basilica, viene così “smontato” nell’ambito di un progetto di educazione a distanza del Comune, attuato con il portale “Le chiavi della città”. In tal modo la suggestiva semantica dei blasoni - con le sue forme, le sue figure geometriche, i disegni di cose reali e fantastiche, i suoi colori e i suoi “smalti” - viene presentata come un gioco che si conclude con l’invito rivolto agli studenti a inventare e costruire un proprio stemma. E ’questo un modo leggero e divertente che consente anche agli adolescenti di non perdere il contatto con il nostro patrimonio di storia e di cultura, riuscendo ad “evadere” con la fantasia dalle quattro pareti domestiche in cui sono costretti a restare in questi giorni.

 

Nella foto: Firenze, Basilica di Santa Croce, Tunicella, sec. XVI, seconda metà, particolare con stemma Rinuccini

Ultima modifica:
02/04/2020 - 13:35