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Convegno sui temi dell' accoglienza,inclusione e politiche dell'Unione Europea in materia di immigrazione

Martedì 31 gennaio e mercoledì 1 febbraio 2017 nell’Aula Magna della Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia ha avuto luogo un convegno internazionale in cui esponenti del mondo istituzionale, accademico e scientifico si sono confrontati sul fenomeno  migratorio che interessa l’Europa con particolare riguardo agli aspetti dell’accoglienza, dell’inclusione e delle politiche dell’Unione.

L’iniziativa -organizzata dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, dall’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Archivio Disarmo e dall’”Osservatorio” e con il patrocinio del Ministero dell'Interno- è stata strutturata su due Sessioni: la prima, dedicata ai percorsi e alle mete delle migrazioni, è stata presieduta dalla Professoressa Maria L. Macioti del Dipartimento ANRP Rifugiati Vittime di Guerra e docente di Sociologia presso l’Università Sapienza di Roma; la seconda, di analisi delle strategie che si intende adottare a livello europeo, è stata presieduta dal Prefetto Angelo Malandrino, Vice Capo Dipartimento Vicario del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione e dal Professor Fabrizio Battistelli, Presidente dell’Istituto di Ricerche Internazionali – Archivio Disarmo e docente di Sociologia presso l’Università Sapienza di Roma.

A fronte della situazione attuale contraddistinta da viaggi interminabili lungo rotte segnate nel deserto,  trattamenti inumani e degradanti, tentativi di attraversare il Mediterraneo su mezzi di fortuna nella speranza di un futuro migliore, il termine che è prevalso è “solidarietà”, pur nella consapevolezza delle problematiche che il fenomeno comporta nei Paesi ospitanti a livello di ordine pubblico e accoglienza e che richiedono una responsabilità condivisa fra gli Stati Europei, superando i nazionalismi emergenti. 

E’ stata posta in evidenza la necessità di individuare i motivi alla base del fenomeno affinché ci si possa proiettare verso nuovi scenari. Le possibili soluzioni suggerite sono molteplici e attuabili in modo congiunto:  forme di ingresso da adottare nell’ambito di una politica concordata di accessi regolari, corridoi umanitari, un nuovo quadro di partenariato per la cooperazione con i Paesi terzi, la riforma del Regolamento Dublino, una omogeneizzazione delle procedure fra Stati Europei, la compartecipazione nella gestione del problema fra società civile e Istituzioni.

Ultima modifica:
03/02/2017 - 11:03