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Immigrazione - Il 6 e 7 ottobre a Roma Conferenza nazionale del punto di contatto italiano dell’European Migration Network

Si è discusso a Roma sul sistema di accoglienza e di integrazione

I temi dell’accoglienza e dell’integrazione degli immigrati sono stati al centro di un convegno, che si è tenuto a Roma il 6 e il 7 ottobre presso la Sede Centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche , organizzato dal Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione. In particolare sono state esaminate le importanti sfide e le possibili soluzioni da parte di Amministrazioni centrali e locali con un focus specifico sul ruolo delle piccole e medie città.

 

La prima giornata è stata dedicata alle politiche in materia di asilo, di accoglienza e di integrazione.

 

Il Sottosegretario di Stato Domenico Manzione ha evidenziato che il fenomeno dell’immigrazione è un fenomeno ormai strutturale che non è possibile affrontare e risolvere con la creazione di un muro o facendo durare in eterno un’operazione come “Mare Nostrum”.  Occorre, ha detto Manzione, un “ponte” che ci proietti verso l’altra sponda del Mediterraneo con un’azione condivisa con i Paesi da cui partono i flussi.

 

 Il Prefetto Morcone, Capo Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione, ha sottolineato che occorre saper cogliere le opportunità anche da eventi e periodi così problematici e complessi come quelli causati dall’enorme numero di arrivi nel nostro Paese. La grande partita dell’Italia è oggi quella dell’integrazione e dell’inclusione. Morcone ha comunicato che all’Assemblea ANCI, che si terrà a Bari dal 12 al 14 ottobre, verrà proposto un nuovo sistema di accoglienza e di integrazione la cui elaborazione è frutto della intesa con l’ANCI e del coinvolgimento delle Regioni. L’obiettivo, per Morcone, è una distribuzione più equa degli immigrati sul territorio, coinvolgendo sempre di più i Comuni.

 

Matteo Biffoni, Sindaco di Prato e Delegato ANCI per l’Immigrazione, ha sottolineato che in questi ultimi anni si sono messe in atto una serie di risposte grazie ad ANCI e al Ministero dell’Interno e che il tema, particolarmente delicato, richiede una risposta importante che potrebbe essere il Sistema SPRAR diffuso. In ogni caso occorre prestare un’accoglienza dignitosa alle persone senza creare tensioni con coloro che accolgono e per questo occorrono risorse adeguate.

 

Tullio Gregory, Accademico dei Lincei, ha introdotto la sezione “Migrazione e asilo in Italia”. Gregory ha trattato il fenomeno dell’immigrazione non solo come dato politico e sociologico, ma anche culturale. Gregory ha espresso l’auspicio che la collaborazione tra Ministero dell’Interno e CNR possa produrre risultati molto importanti, soprattutto se si riesce a “veicolare”  chi entra nel nostro Paese verso la condivisione del nostro ambiente culturale “tout court” .

 

Il Prefetto Rosetta Scotto Lavina, Vice Capo Dipartimento – Direttore Centrale per le Politiche dell’Immigrazione e dell’Asilo, ha evidenziato che le politiche di integrazione richiedono tempi molto lunghi e risposte efficaci. Il Prefetto ha detto poi che occorre assicurare accoglienza ma, allo stesso tempo, pretendere da chi viene accolto un patto di condivisione sulla lingua, sulla formazione e sulla volontà di integrarsi. Sul tema dell’integrazione il Direttore Centrale ha ricordato che il Dipartimento sta attuando un piano che si sviluppa lungo tre direttrici: il lavoro, l’istruzione e lo sport e che sono stati sottoscritti tre protocolli. Il primo è con Confindustria, dato che sul totale degli occupati, oltre il 10 per cento è composto da stranieri; il secondo, invece, è con i Rettori italiani per costruire un percorso di istruzione; il terzo è con il CONI, dal momento che lo sport viene considerato quale momento di aggregazione e di superamento di  qualsiasi forma di discriminazione.

 

Carmine Valente, Direttore Centrale dei Servizi Civili per l’ Immigrazione e l’Asilo, ha espresso la considerazione secondo cui sul territorio un ruolo determinante è svolto dai Prefetti, che costituiscono un’insostituibile leva per la soluzione di complesse criticità determinate dall’enorme afflusso di migranti. Valente poi ha analizzato tali criticità dal “sistema Dublino”, alla distribuzione non uniforme dei migranti sul territorio, al problema dei rimpatri.

 

Il Prefetto Angelo Malandrino, Vice Capo Dipartimento Vicario per le Libertà Civili e Immigrazione, in apertura della seconda sezione della mattinata dedicata a “Accoglienza e Integrazione in Italia”, ha illustrato il funzionamento del sistema di accoglienza. Il Prefetto ha ricordato che attualmente l’accoglienza riguarda circa 160 mila adulti e che l ‘obiettivo  è di creare un sistema basato sull’impegno dei Comuni per garantire elevati standard di accoglienza agli immigrati: occorre  dare quindi più spazio alla seconda accoglienza, attraverso lo SPRAR. “Il sistema dell’accoglienza si deve collegare con quello dell’integrazione, altrimenti non ha senso”, ha affermato Malandrino.  

 

Tatiana Esposito, Direttore Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, nel sottolineare l’importanza di conoscere i dati per  meglio capire i fenomeni, ha illustrato taluni progetti che si rivolgono ai minori non accompagnati e ai giovani minori migranti inoccupati, che prevedono percorsi formativi per ognuno di loro attraverso tirocini finalizzati alla conseguente integrazione del migrante.

 

Luca Pacini, Responsabile Area Welfare e Immigrazione dell’ANCI, ha sostenuto che risulta fondamentale uscire dalla fase dell’emergenza per affrontare in maniera risolutiva la criticità di una vera integrazione che richiede politiche condivise e strumenti concreti da fornire agli immigrati tra i quali potersi facilmente orientare.

La giornata si è conclusa con gli interventi dei National Contact Points dell’EMN che si sono soffermati sull’approccio comparato alle tematiche dell’accoglienza e dell’integrazione.

 

Il convegno è proseguito il 7 ottobre. In apertura sessione,

 

Stefania Congia, Dirigente della Direzione Generale dell’immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha esordito, affermando che l’integrazione è un processo multidimensionale basato su un livello nazionale, regionale e locale e che le politiche nazionali devono interagire con quelle regionali. Altro elemento sottolineato dalla Congia è la necessità di porre in essere politiche universali dal  momento che più del 6% della popolazione è sotto la soglia della povertà. In particolare, per quanto riguarda l’integrazione socio lavorativa, la Congia ritiene che il lavoro e la scuola siano fondamentali ai fini dell’integrazione stessa. Il dirigente del Ministero del Lavoro ha, infine, illustrato “ Inside” , esperienza pilota che prevede tirocini per 700 titolari di protezione, progetto rivolto a minori non accompagnati che prevede 1000 borse di tirocinio.

 

Raffaele Ciambrone, Dirigente del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha ricordato che sono 815 mila gli studenti stranieri iscritti nelle nostre scuole e che negli anni novanta erano 50 mila. Ciambrone ha affermato che occorre costituire punti di aggregazione territoriali con sportelli tematici per supportare gli insegnanti, che svolgono la propria attività in classi sempre più interculturali.

I lavori si sono conclusi con una tavola  rotonda dal tema “Attori e Ruoli dell’integrazione in Italia” durante la quale Daniela Di Capua ha dichiarato che il titolo del convegno può essere letto attraverso una visione più aperta in termini di accoglienza, di evoluzione culturale e sociale che porti a valorizzare persone con lingue e obiettivi diversi.

 

Giorgio Gori, il Sindaco di Bergamo, ha illustrato il sistema SPRAR della provincia di Bergamo sostenendo che lo SPRAR funziona perché opera su piccoli numeri di migranti: su 240 Comuni della provincia, 50 sono i Comuni che accolgono richiedenti asilo. Gori ha sostenuto che bisogna allargare la base dell’accoglienza, ma per far questo è necessario un meccanismo di incentivazione serio affinché i Comuni possano valutare i concreti  vantaggi che derivano dall’accoglienza. Il Sindaco di Bergamo ha poi sostenuto che il piano nazionale per l’integrazione deve riguardare tutti, non solo i titolari di protezione internazionale, e che deve prevedere un percorso obbligatorio di formazione e lavoro.

 

Jacopo Massaro, Sindaco di Belluno, ha dichiarato che occorre parlare anche di micro-accoglienza, prevedendo che gli immigrati siano ospitati  anche in piccoli centri. La micro-accoglienza diffusa è in grado di gestire meglio il rapporto con i singoli cittadini e di garantire a tutti gli immigrati condizioni di vita dignitose. Massaro sostiene che una delle maggiori criticità da affrontare e da risolvere resta l’organizzazione della gestione dei minori stranieri non accompagnati.    

 

Giancarlo Perego, Direttore Generale Fondazione Migrantes, ha inquadrato l’accoglienza nelle comunità ecclesiali, con funzione sussidiaria. Per Perego il processo di integrazione si deve basare sull’incontro tra coloro che arrivano sul territorio e coloro che vi risiedono già, garantendo “iniziative di accompagnamento” quali l’housing sociale.

 

Rosa Anna Maria Repole, Sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, ha raccontato l’impegno  del suo Comune che ospita attualmente 50 rifugiati. Il Sindaco, nell’elogiare lo spirito e le finalità dello SPRAR, ha ricordato alcune criticità da affrontare quali la locazione delle case oltre alla necessità di proporre corsi di alfabetizzazione e di educazione civica nonché  laboratori di integrazione svolti dagli immigrati ospiti del centro.

 

La due giorni ha visto anche i qualificati interventi dei Vice Prefetti Daniela Parisi, Direttore Centrale Vicario dei Servizi Civili per l’Immigrazione e l’Asilo, Maria Assunta Rosa, Direttore Unità di supporto all’Autorità Responsabile del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione, Marta Martscher, Direttore Centrale Vicario per le Politiche dell’Immigrazione e dell’Asilo, Maria Corsaro, Dirigente Ufficio II, Direzione Centrale per le Politiche dell’Immigrazione e dell’Asilo e Carmen Cosentino, Dirigente Ufficio II, Direzione Centrale dei Servizi civili per l’Immigrazione e l’Asilo.

 

In conclusione dei lavori, il Prefetto Morcone ha ribadito che “siamo tutti convinti che lo SPRAR sia una delle best practices dell’accoglienza”. Il Capo Dipartimento ha sottolineato nuovamente la necessità di una maggiore partecipazione da parte dei Comuni, anche con forme di incentivazione per l’adesione ai progetti SPRAR.

Sul tema della crescente irregolarità, Morcone ha evidenziato
che non ha molto significato far fare ad un migrante un percorso di accoglienza per due anni e poi successivamente non procedere alla sua integrazione. Infine,  sui minori, ha ricordato che nell’anno in corso l’Italia sta gestendo 20mila minori stranieri non accompagnati per i quali la sfida è quella di fornire loro percorsi di inclusione e convincerli che tali percorsi costituiscono la strada giusta da intraprendere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultima modifica:
12/10/2016 - 08:54