Immigrazione - Accoglienza e integrazione oggi al centro del dibattito all’Assemblea ANCI a Bari
Roma, 12 ottobre 2016 -
L’Assemblea dei comuni italiani si è aperta oggi a Bari con il convegno organizzato da Anci e Ministero dell’Interno, dal titolo "Per un sistema di accoglienza e di integrazione equo e sostenibile", in cui si è discusso dell’impegno condiviso verso un modello più efficace ed efficiente di accoglienza dei migranti sul territorio, che coinvolga il maggior numero possibile di Sindaci.
Le buone pratiche dell’accoglienza, realizzate nell’ambito del sistema SPRAR, costituiscono infatti il punto di partenza del nuovo piano, che ha l’obiettivo di garantire un’equa ripartizione tra i Comuni, anche in base alla popolazione residente sul territorio e di veicolare gli immigrati mediante concrete attività di inserimento nel tessuto sociale territoriale.
Occorre evitare le concentrazioni di stranieri sul territorio con un’estensione del sistema SPRAR, che consenta di passare da 2600 comuni coinvolti in attività di prima e seconda accoglienza ad un numero di comuni molto più ampio. E’ l’obiettivo ambizioso da raggiungere, attraverso la definizione nelle prossime settimane di parametri quantitativi e meccanismi premiali che rendano attrattive per tutti i comuni forme più strutturate di accoglienza che escano dall’emergenzialità e restituiscano ai sindaci capacità di governo complessivo dei processi.
Il Capo Dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione Morcone ha evidenziato che i prefetti, unitamente ai Sindaci, hanno affrontato al meglio le complesse criticità derivanti dalla gestione dell’accoglienza di un numero così elevato di migranti, ma ormai occorre un ‘salto di qualità’. Morcone ha poi sottolineato il proficuo impegno profuso congiuntamente da Anci e dal Ministero dell’Interno nella convinzione che tutti concordino sulla necessità di rendere i sindaci protagonisti delle politiche di accoglienza sul loro territorio.
Per i richiedenti asilo, Morcone ha affermato che è ormai necessaria una riforma dell’asilo sotto il profilo amministrativo, ma anche sotto il profilo giurisdizionale, per una maggiore trasparenza e velocità nelle decisioni.
Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato Anci all’immigrazione, ha chiesto di proseguire nel mettere a disposizione dei sindaci una risposta congiunta, a partire da un ‘patto granitico’ con il Ministero dell’Interno, per assicurare una dignitosa ed efficace accoglienza, con un minimo impatto su coloro che ricevono.
Il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione ha affermato che il fenomeno migratorio non deve essere inteso più come “emergenza” e che l’immigrazione non può essere risolta con la creazione di un muro, ma ha bisogno di soluzioni più efficaci e condivise. Per questo, ha dichiarato ‘il nuovo piano di ripartizione deve funzionare perché la strada della corresponsabilità tra comuni e Stato centrale è l’unica possibile’.
La posizione espressa da Manzione è stata rimarcata dal presidente dell’Anci Piero Fassino che ha spiegato che “siamo partiti affrontando un’emergenza, ma il fenomeno ha mostrato nel tempo una strutturalità in virtù della quale è necessario attrezzarsi al meglio perché le migrazioni continueranno ancora per parecchio tempo”. Ha poi posto l’accento sul criterio di proporzionalità che, per Fassino, costituisce un principio ineludibile di partenza del nuovo sistema: sarà così più facile poter superare i dubbi dei sindaci che a volte temono di inserirsi nei percorsi dell’accoglienza per timore di non poter offrire una gestione efficace della stessa.
Fassino ha infine sottolineato “la straordinaria dimostrazione di capacità di accoglienza data dall’Italia” e il lavoro di raccordo tra comuni e Ministero dell’Interno che ha consentito di governare l’inclusione di rifugiati e richiedenti asilo attraverso interventi integrati. Infine, il presidente ANCI ha proposto una campagna per gli affidi familiari per garantire una possibile soluzione al problema dei minori non accompagnati.