Lingue

Tu sei qui

Rapporto 2016 sull’economia dell’immigrazione

La Fondazione Leone Moressa ha presentato al Viminale uno studio sull’impatto fiscale dell’immigrazione

Roma, 26ottobre 2016 - E’ stato presentato il Rapporto 2016 della Fondazione Leone Moressa sull’economia dell’immigrazione. Il documento esamina l’importante contributo all’economia italiana, che scaturisce dalla presenza degli stranieri nel mondo del lavoro e nel nostro Paese.

Il Rapporto parte dall’analisi dei dati sul mercato del lavoro, sul gettito IRPEF, sul contributo al PIL e sui contributi previdenziali versati  per analizzare approfonditamente l’impatto fiscale dell’immigrazione.

Enrico Di Pasquale, ricercatore della Fondazione Leone Moressa, ha illustrato i risultati dell’indagine, soffermandosi sull’indice di attrattività migratoria che prevede l’esistenza di due assi: quello dell’integrazione e quello del benessere. Di Pasquale ha evidenziato che nei Paesi del nord Europa i valori espressi dai due assi sono elevati, mentre, in Italia, il livello dei due fattori si situa in una posizione inferiore. Il relatore si è poi soffermato sull’attuale situazione del mercato del lavoro nel nostro Paese, evidenziando che il totale della popolazione inattiva italiana ha superato quello della popolazione inattiva straniera: questo si spiegherebbe con la maggiore capacità di adattamento alla crisi dimostrata dagli immigrati rispetto agli italiani.

Alla tavola rotonda hanno partecipato Cesare Fumagalli, Segretario Generale  di Confartigianato, che si è soffermato sul tema della imprenditoria straniera in Italia, mettendo in risalto l’incidenza del fenomeno migratorio sulle attività economiche del nostro Paese. Il sistema produttivo italiano vede la presenza di tante piccole e medie imprese e tale dimensione caratterizza anche il sistema produttivo delle aziende guidate da imprenditori stranieri. L’aspetto confortante, per Fumagalli, è che la presenza di imprese amministrate da stranieri ha una elevata distribuzione sul nostro territorio nazionale. Fumagalli ha concluso con la proposta di approntare strumenti condivisi che consentano a tali imprese di evolversi per diventare veri soggetti economici a tutti gli effetti.

Federico Soda, Direttore OIM dell’Ufficio di Coordinamento  del Mediterraneo, ha sostenuto che le migrazioni sono soprattutto il risultato di una globalizzazione del mercato del lavoro. Soda si è poi soffermato sui costi sociali che derivano dai flussi migratori e sulle problematiche legate ai rischi dello sfruttamento, proponendo un maggiore coinvolgimento nell’accesso al mercato del lavoro.

Per Luigi Vignali, Direttore Centrale per le Politiche Migratorie del Ministero degli affari esteri, l’Africa occidentale (Nigeria, Senegal, Costa d’Avorio) è la principale area dalla quale provengono i flussi migratori che approdano nel nostro territorio. A causa di tale fenomeno l’Italia ha avanzato la proposta del “Migration Compact”, un partenariato economico tra paesi europei e africani per garantire a questi ultimi uno sviluppo pieno e sostenibile.

Per la consultazione degli atti del convegno, si può consultare il seguente link:

http://www.fondazioneleonemoressa.org/newsite/wp-content/uploads/2016/10/Atti-convegno_Rapporto-2016.pdf  

Ultima modifica:
27/10/2016 - 10:23