Visita delegazione europea presso hotspot di Trapani
Il modello trapanese, sia di gestione degli sbarchi con un hotspot ben strutturato, sia di complessiva accoglienza dei migranti, come best practice da inserire in un prossimo dossier della Commissione Europea.
Con queste parole il capo della delegazione europea, Vice Direttore della Direzione Generale Migrazione e Affari Interni, Simon Mordue, responsabile della rotta del Mediterraneo centrale, ha suggellato la visita istituzionale presso l’hotspot di Trapani svolta, nella giornata di giovedì 4 maggio, unitamente al Capo Dipartimento delle Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, Prefetto Gerarda Pantalone.
Ad accoglierli il Prefetto di Trapani, Giuseppe Priolo, insieme alle locali autorità civili e militari, ed ai rappresentanti degli enti, istituzionali e non, che concorrono a vario titolo nel dispositivo di gestione degli sbarchi di migranti.
21.314 sono i migranti che, sino al 31 dicembre 2016, sono stati ospitati nell'hotspot dalla data di sua attivazione, nel dicembre 2015, mentre, dal 1° gennaio del corrente anno ne sono già transitati 3.543. Più di 3000 sono quelli presenti nella provincia, tra Centri di Accoglienza Straordinari, Centri SPRAR e Comunità alloggio per minori, con un rapporto rispetto alla popolazione residente tra i più alti a livello nazionale.
Questi i dati preliminarmente illustrati dal Prefetto di Trapani che ha altresì evidenziato come il sistema italiano, nella sua complessità, se correttamente coordinato, ha grande efficacia e potenzialità operative.
Il Capo Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione, Prefetto Pantalone ha espresso il proprio apprezzamento per la realtà trapanese, non solo come luogo di arrivo dei migranti, ma anche di accoglienza degli stessi nei centri presenti nell’intera provincia, con una disponibilità complessiva di posti che supera i parametri percentuali fissati nel Piano Nazionale di ripartizione rispetto alla popolazione residente. In relazione a ciò, ha rivolto al Sindaco di Trapani un particolare ringraziamento, da estendere a tutti i Sindaci della provincia, sottolineando a tale proposito l’importanza di una piena condivisione delle strategie di accoglienza con le comunità ed i territori interessati. Ha, inoltre, indicato nell’hotspot trapanese un esempio di riuscita sinergia tra tutti gli attori, istituzionali e non, impegnati nelle procedure operative, ormai standardizzate per tutti i luoghi di sbarco italiani.
Il Capo Dipartimento ha infine evidenziato come il complessivo sistema italiano di assistenza ed accoglienza dei migranti sia volto a conciliare l'esigenza di sicurezza del territorio con l’assoluto rispetto della dignità umana. Ciò peraltro in assoluta coerenza con i principi che sottendono al recente intervento normativo in materia di immigrazione. Il recente D.L. n.13/2017 (convertito con la L. n.46 del 13/4/2017) promosso dal Ministro dell’Interno, Minniti, ha fornito, tra le altre previsioni, fondamento normativo all’istituzione degli hotspot conformemente al quadro normativo europeo, e ha disciplinato espressamente le operazioni di identificazione, fotosegnalamento e informazione sulle procedure di protezione internazionale, sul programma di ricollocazione in altri Stati membri e sulla possibilità di ricorso al rimpatrio volontario assistito. Nella circostanza, gli interventi del Sindaco della città capoluogo, del Questore e del Commissario dell’A.S.P. hanno arricchito di ulteriori contenuti il quadro informativo concernente l’attività dell’hotspot ed il contesto provinciale.