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La biblioteca

La biblioteca

Nel cospicuo patrimonio storico-artistico di proprietà del Fondo edifici di culto trova posto anche la Biblioteca ubicata nella sede della Direzione centrale, al quarto piano del Palazzo Viminale.

La raccolta libraria, che ha una consistenza di circa duemila volumi, ha avuto origine come biblioteca di servizio delle Amministrazioni create per gestire, con finalità di culto, i beni e le rendite degli enti ecclesiastici soppressi: l’Amministrazione della Cassa ecclesiastica, istituita nel 1855 e la Direzione generale del Fondo per il culto, che prese il posto della precedente nel 1866 (vedi).

Con ogni probabilità la biblioteca funzionò fino agli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso, quando ancora costituiva uno dei servizi della Direzione generale appena ricordata. In seguito i libri, insieme alle carte non più utili all’attività amministrativa, finirono in deposito, da dove, finalmente nella seconda metà degli anni ‘90, furono recuperati e riorganizzati nella piccola ed elegante Biblioteca del Fondo edifici di culto, il quale nel 1987 aveva iniziato la sua esistenza ereditando il patrimonio del Fondo per il culto.

Tra i volumi posseduti – e riguardanti soprattutto il Diritto ecclesiastico e canonico, materie religiose, ma anche Letteratura e argomenti di Storia – oltre 400 costituiscono la parte antica. Alcuni di essi furono certamente acquisiti dagli Uffici per ricavarne informazioni che si rendevano necessarie nel corso dell’attività di servizio (ad es. dizionari, repertori normativi, ecc.); altri, invece, come attestano le note manoscritte e i timbri di possesso che vi si rinvengono pervennero dalle biblioteche dei monasteri e dei conventi soppressi e dovettero, ancora nella seconda metà dell’Ottocento, essere utili nella trattazione del contenzioso che spesso nacque dall’applicazione della normativa di soppressione.

Nel fondo librario antico si debbono in primo luogo ricordare le pregiate edizioni stampate nel XVI secolo, tra cui la versione latina delle Vite di Plutarco del 1552, curata da alcuni fra i più importanti esponenti dell’Umanesimo italiano (l’edizione più antica posseduta dalla Biblioteca); i Dialoghi di Platone (Lione, 1570), tradotti in latino e commentati dal grande umanista Marsilio Ficino; il Codex Theodosianus, nell’edizione dell’eminente giurista francese cinquecentesco François Cujas, esponente della scuola dell’umanesimo giuridico e considerato come uno degli iniziatori della disciplina della Storia del diritto.

Non meno pregevoli le edizioni del XVII secolo, fra le quali, ugualmente, si trovano opere di Diritto comune e canonico, ma anche grandi classici della Letteratura. Si possono qui menzionare i Dicta et facta memorabilia di Valerio Massimo e l’opera completa di Apuleio, in due curiosi volumetti da tasca usciti ad Amsterdam nel 1625. Sono da ricordare, poi, i Commentarii ed i Consilia del famoso canonista tardo-quattrocentesco Niccolò de’ Tudeschi detto Panormitanus, in ponderosi volumi editi a Venezia ai primi del ‘600, nonché l’opera del cardinal Giovanni Battista De Luca, eminente giurista di statura europea: il Theatrum Veritatis et Justitiae, stampato a Roma nel 1669-1681.

Per quanto riguarda il XVIII secolo, accanto ai sedici volumetti delle opere di Metastasio, stampati a Venezia nel 1781-83 e arricchiti da splendide incisioni, si possono citare l’elegante edizione parigina delle Pandette del 1748-52, nonché due vaste opere di genere totalmente diverso: il Bullarium Romanum edito a Roma da Mainardi e l’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert, nell’edizione ginevrina del 1777-79.

Il catalogo delle monografie antiche è stato pubblicato nel 2009 dalla Direzione centrale nelle edizioni de «L’Erma» di Bretschneider (v.lista delle pubblicazioni). In esso, oltre alla catalogazione bibliografica (basata sullo standard del Servizio bibliotecario nazionale per il libro antico) è presente un’estesa sezione iconografica con la riproduzione e la descrizione delle più rilevanti incisioni calcografiche che arricchiscono i volumi. Le cinquecentine possedute dalla Biblioteca sono inoltre segnalate, sulla base del menzionato catalogo, nel Censimento nazionale delle edizioni italiane del XVI secolo (Edit 16), a cura dell’Istituto centrale per il Catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche - ICCU.

 

L’accesso alla Biblioteca, in piazza del Viminale, n. 1, è consentito per appuntamento, per il quale si prega di contattare il dott. Carmine Iuozzo:

tel. 06.465.26244

e-mail: carmine.iuozzo@interno.it

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