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L'archivio storico

Archivio storico

L’applicazione delle “leggi eversive dell’asse ecclesiastico” costituisce la lunga vicenda storica che, dal 1855 al 1987, attraverso il succedersi di enti statali con finalità di culto conduce fino all’istituzione dell’attuale Fondo edifici di culto.

Il passaggio dei beni patrimoniali da un ente all’altro è stato accompagnato da un parallelo passaggio di carte e documenti amministrativi, i quali sono giunti infine alla Direzione centrale che ora amministra il Fondo edifici di culto. Tale patrimonio archivistico, ancora utile per ricostruire la situazione giuridica, a volte molto complessa, delle singole chiese, si rivela una fonte preziosa anche per le ricerche di storia dell’arte e per la storia istituzionale degli stessi enti sopra ricordati, che ebbero una parte di rilievo nella vicenda dei rapporti fra lo Stato e la Chiesa cattolica sin dal periodo immediatamente preunitario.

Recentemente la documentazione più antica conservata nel proprio archivio di deposito è stata riordinata dalla Direzione centrale con l’ausilio dei volontari del Servizio civile nazionale, e raccolta, dal 18 dicembre 2013, nei locali già occupati dalla Biblioteca Sessoriana nel complesso di Santa Croce in Gerusalemme, in Roma, per essere posta a disposizione degli studiosi.

Le serie archivistiche individuate possono grosso modo essere distinte in tre nuclei. Il primo è relativo ai documenti della Cassa ecclesiastica (verbali delle sedute del relativo Consiglio speciale). Il secondo afferisce all’amministrazione dei patrimoni che furono costituiti in seguito all’eversione dell’asse ecclesiastico: il Fondo per il culto, il Fondo speciale per usi di beneficenza e religione della città di Roma, cui si aggiunse, dal 1929, l’Azienda dei Patrimoni riuniti ex economali. Fra le carte più importanti si segnalano i verbali dei Consigli di amministrazione di questi enti patrimoniali. Il terzo nucleo concerne, invece, le posizioni d’archivio relative alle singole Corporazioni religiose, ossia i conventi e i monasteri oggetto delle leggi “eversive”. Di grande interesse, nell’ambito di questa documentazione, sono i verbali di presa di possesso, contenenti gli inventari, a volte dettagliatissimi, dei beni incamerati grazie alla soppressione di questi enti ecclesiastici.

Per facilitare la consultazione della documentazione è in corso l’attività di descrizione inventariale del materiale archivistico ed è stato pubblicato, in occasione dell’inaugurazione della sede di Santa Croce in Gerusalemme, un volume contenente, oltre a una introduzione sul fondo documentale, l’indice delle posizioni d’archivio relative alle Corporazioni religiose. Man mano che gli inventari saranno perfezionati, sarà cura della Direzione centrale pubblicarli nel proprio Archivio digitale, con il corredo laddove possibile della riproduzione fotografica dei documenti.

Occorre infine aggiungere che l’11 dicembre 2013 è stata sottoscritta una convenzione fra la Direzione centrale del FEC e l’Archivio centrale dello Stato, per permettere la consultazione integrata di tutta la documentazione relativa alla soppressione degli enti ecclesiastici, compresa quella già versata a quell’Istituto archivistico.

L’accesso all’Archivio storico del FEC, in piazza Santa Croce in Gerusalemme, n. 12, è consentito tutti i martedì, dalle ore 9.00 alle 12.00, previo appuntamento, per il quale si prega di contattare il dott. Carmine Iuozzo:

tel. 06.465.26244

e-mail: carmine.iuozzo@interno.it

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